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La nostra generazione.

«Sono perfettamente consapevoli di essere in una dimensione nichilista. Hanno una capacità ironica enorme e l’ironia è una forma di salvezza. Non si rassegnano come invece si rassegnavano una decina di anni fa, ma sono poco educati perché la scuola non educa. Vivono di notte perché di giorno la loro voce è ignorata, nessuno li coinvolge, li chiama, li fa sentire risorse invece di problemi. Pur di non assaporare la loro insignificanza sociale preferiscono rifugiarsi nella notte o peggio bevono, si drogano, finiscono per dormire fino a mezzogiorno non perché dia loro piacere, ma perché così si creano un’anestesia dall’angoscia verso il futuro che preferiscono non guardare, rimanendo nell’assoluto presente».


/Umberto Galimberti/






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