La nostra generazione.
- Mattia Fiorino
- 28 feb 2022
- Tempo di lettura: 1 min
«Sono perfettamente consapevoli di essere in una dimensione nichilista. Hanno una capacità ironica enorme e l’ironia è una forma di salvezza. Non si rassegnano come invece si rassegnavano una decina di anni fa, ma sono poco educati perché la scuola non educa. Vivono di notte perché di giorno la loro voce è ignorata, nessuno li coinvolge, li chiama, li fa sentire risorse invece di problemi. Pur di non assaporare la loro insignificanza sociale preferiscono rifugiarsi nella notte o peggio bevono, si drogano, finiscono per dormire fino a mezzogiorno non perché dia loro piacere, ma perché così si creano un’anestesia dall’angoscia verso il futuro che preferiscono non guardare, rimanendo nell’assoluto presente».
/Umberto Galimberti/


beh che dire….
solo fantastico
Il problema andrebbe studiato alla radice, non va temuto il futuro, l’incertezza che viene percepita deriva soprattutto da chi abbiamo intorno, da coloro che si sono abbandonati al presente e alle sue certezze, figli di una generazione cresciuta a pane e gratificazione istantanea.
Ricordatevi che siamo noi stessi a modellare ciò che immaginiamo come futuro, bisogna essere determinati, non perdere la speranza, credere in se stessi e circondarsi delle giuste persone.
Trovo abbastanza corretto ciò che Galimberti dice.
I giovani (soprattutto quelli che non vivono in città grandi) si ritrovano con poche attività da svolgere, oltre che andare nei pochi luoghi di incontro come bar e discoteche, dove poter conoscere persone nuove, fare amicizia e divertirsi.
Oltre a queste attività, però, i nostri genitori avevano la possibilità di vivere la praticità in modo più libero; basti pensare al giocare a calcio per strada, cosa che ormai è impensabile data la pericolosità.
Per cercare di mantenere i ragazzi a contatto con questi tipi di attività (e quindi il più lontano possibili da attività criminali o pericolose causate dalla noia e dalle cattive influenze) molte persone si occupano di centri per giovani come…
Io sono d’accordo con il filosofo Umberto Galimberti sul fatto che l’insignificanza sociale della nostra generazione ci sia però sul fatto di Alcool e Droghe non completamente, io non vedo il perché le persone non debbano far uso di Alcool (sempre senza esagerare) e alla fine le droghe, a parer mio qualsiasi persona può usare droghe basta che sappia gestirsi senza finire in una camera mortuaria per Overdose e basta che la droga sia usata per divertimento o rilassamento è che non sia legata a gravi problemi, perché è da lì che nasce la dipendenza .
Io personalmente vedo "l'uscita alla sera" come un modo per divertirsi tra amici non per forza farsi di droghe o bere alcol quello si può fare anche a meno ,io non ne faccio a meno pero lo faccio appunto per divertirmi con i miei amici non perché non penso al mio futuro Anzi io penso costantemente al mio futuro quindi per concludere non sono completamente d'accordo con tutto quello che dice il filosofo
Umberto galimberti.